sabato 14 giugno 2014

Introduzione Rayman Legends Sony Playstation 4





Chiunque non abbia vissuto dentro una caverna negli ultimi sei mesi ha sicuramente fatto caso al grande successo di critica di Rayman Legends, opera ultima del team capitanato da Michel Ancel capace non solo di migliorare quanto fatto dal precedente Rayman Origins, ma soprattutto di stabilire nuovi standard di qualità, competenza e varietà per l'intero settore dei platform bidimensionali. Vecchia scuola, nuova generazioneQuasi a voler costruire un ponte tra vecchia e nuova generazione di console (o più verosimilmente, per cercare di dare una spinta a delle vendite finora inferiori alle previsioni), Ubisoft ha deciso ora di fare uscire Rayman Legends anche per PlayStation 4 ed Xbox One, approfittando della maggior potenza di calcolo degli hardware per apportare qualche leggera limatura di carattere tecnico. 



Giocare a Rayman Legends su qualunque piattaforma che non sia un Wii U fa emergere alcuni dettagli che testimoniano in maniera evidente come il progetto fosse inizialmente concepito come un'esclusiva per la console Nintendo: il riferimento è in particolare rivolto al ruolo di Murfy, simpatica creatura alata che in determinati livelli della versione Wii U andava comandato agendo sul touch screen del Gamepad mentre un secondo utente (o l'intelligenza artificiale nel caso in cui si stesse giocando da soli) proseguiva controllando il personaggio principale sullo schermo della TV. Si trattava di un elemento di gameplay ovviamente studiato per sfruttare le caratteristiche dell'hardware Nintendo, e che è stato per forza di cose pesantemente ridimensionato al passaggio di Rayman Legends sulle altre console casalinghe, comprese le ultime due arrivate in casa Sony e Microsoft. La soluzione adottata dagli sviluppatori per non sacrificare completamente le sezioni in compagnia di Murfy appare comunque funzionale e ben più che accettabile: ecco dunque che anche su PlayStation 4 ed Xbox One il giocatore mantiene il controllo del protagonista, con Murfy che si muove in autonomia nelle sue zone di competenza ed al quale si può impartire l'ordine di eseguire un'azione sensibile al contesto premendo un tasto al momento giusto. Per quanto la faccenda risulti inevitabilmente meno stimolante rispetto ad un'interazione tramite touch screen, bisogna ammettere che l'ottimo lavoro di design di Ancel e soci non fa rimpiangere troppo il Gamepad di Wii U, garantendo a Rayman Legends un gameplay appassionante e fluido anche in questi particolari livelli. Vecchia scuola, nuova generazioneC'è da dire che alcuni tagli veri e propri ci sono, e riguardano una manciata di situazioni (si contano davvero sulla dita di una mano) nelle quali sarebbe stato impossibile trovare un'alternativa valida ai controlli tattili, anche considerando la presenza del touchpad di PlayStation 4 e del Kinect di Xbox One: fortunatamente parliamo davvero di poche gocce nell'oceano di contenuti di assoluto valore che Rayman Legends si riconferma abile nel dispensare all'utente con un'impressionante continuità. I livelli si susseguono a ritmo incalzante, regalando sempre situazioni nuove e divertenti, con la costante garanzia di un gameplay capace di dare grandi soddisfazioni sia a chi volesse affrontarlo in single player, sia a chi avesse la possibilità di coinvolgere qualche amico.



Abbiamo accennato in apertura a delle lievi migliorie tecniche apportate da Ubisoft in occasione di questo lancio di Rayman Legends sulle nuove console, modifiche ravvisabili principalmente in due aspetti. Il primo è quello dei caricamenti, che sono stati qui del tutto azzerati: nelle precedenti versioni del gioco, infatti, i tempi morti tra un livello e l'altro erano stati camuffati con delle schermate nelle quali si poteva muovere la silhouette del proprio personaggio su uno scenario vuoto, che su PlayStation 4 ed Xbox One non hanno trovato motivo di esistere. La seconda carta che gli sviluppatori francesi si sono potuti giocare sulle console di nuova generazione è quella di una maggiore definizione dell'immagine, resa possibile dalla generosa memoria degli hardware: in buona sostanza, è stato possibile proporre delle texture che non hanno necessitato di alcun processo di compressione, e che di conseguenza si possono mostrare in tutto il loro dettaglio. E' evidente che non parliamo della differenza tra il giorno e la notte, ma è altrettanto indubbio che queste ultime due versioni rappresentano la miglior vetrina possibile per l'eccezionale veste grafica di Rayman Legends, che a distanza di mesi non cessa comunque di ammaliare per le sue qualità che spaziano dall'utilizzo dei colori alle splendide animazioni dei personaggi. Ad eccezione dei particolari appena citati, le differenze con le precedenti versioni del titolo sono davvero minime: come contentino, Ubisoft ha inserito un paio di feature esclusive per ognuna delle due console, ma nulla per cui fare gridare al miracolo. Su Xbox One si può dunque contare su tre nuovi costumi per i personaggi (Splinter Ray, Ray Vaas e Globox Vaas) e su dieci stage Sfida aggiuntivi che contribuiscono a sbloccare alcuni obiettivi extra; su PlayStation 4, invece, la scelta è ricaduta su una sola skin inedita (Assassin Ray), mentre è possibile sfruttare il touch pad del controller per sfregare i gratta e vinci che vengono elargiti alla fine di ogni livello e soprattutto per fermare l'azione di gioco in qualunque momento ed ingrandire o ridurre lo zoom per catturare uno screenshot da condividere poi sui social network. 




Nessun commento:

Posta un commento